Lo Yemen, una delle aree più antiche abitate sulla Terra, è anche la nazione più povera del mondo arabo

Con il conflitto e la violenza in corso, ben 21 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria. Questo rappresenta circa due terzi della popolazione. Un numero crescente di persone – oltre 3,6 milioni – è stato costretto a fuggire dalle proprie case, mettendo sotto pressione le aree già con risorse scarse

Meno della metà delle strutture sanitarie del paese sono operative e le comunità temono per la loro sopravvivenza giorno dopo giorno.

La mancanza di accesso a acqua potabile sicura e a cibo, con la conseguente malnutrizione, aumenta il rischio di contrarre malattie trasmesse dall’acqua, come il colera, che sono sempre più diffuse. I bambini, in particolare, stanno subendo gravemente gli effetti del conflitto. Con milioni di bambini fuori dalla scuola, la giovane generazione dello Yemen sta perdendo la sicurezza e la stabilità di un’infanzia “normale”.

La situazione nello Yemen

Molte famiglie nello Yemen stanno lottando per sopravvivere dopo anni di conflitto, siccità e la mancanza di accesso a acqua potabile e cibo.

  • 16 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare  (World Food Programme, 2021)
  • 20,5 milioni di persone non hanno accesso a acqua potabile e servizi igienici (WHO, 2021)
  • Ogni 10 minuti, un bambino sotto i 5 anni muore per cause prevenibili (OCHA, 2017)

Islamic Relief nello Yemen

I nostri team sul campo stanno lavorando instancabilmente per supportare il paese in crisi, fornendo aiuti essenziali e supporto ai mezzi di sussistenza. Islamic Relief è attiva in Yemen dal 1998, con distribuzioni stagionali di cibo durante il Ramadan e Eid al Adha, rispondendo alle emergenze in corso e, quando possibile, implementando programmi di sviluppo a lungo termine.

L’escalation del conflitto iniziata nel 2015, unita a epidemie, collasso economico e alla disintegrazione delle istituzioni e dei servizi pubblici, ha portato lo Yemen a una grave crisi umanitaria.

La pandemia di Covid-19 ha devastato vite e mezzi di sussistenza, con un impatto disastroso sull’economia. Il reddito in calo e l’impennata dei prezzi alimentari hanno costretto molte famiglie a fare affidamento sugli aiuti umanitari per soddisfare i loro bisogni di base. Circa due terzi della popolazione necessitano ora di assistenza umanitaria e protezione.

Tra i progetti di risposta alle emergenze di Islamic Relief, è stata inclusa una collaborazione con la SIDA, l’agenzia svedese per la cooperazione allo sviluppo. Il progetto si è concentrato su alimentazione, mezzi di sussistenza, acqua, servizi igienici e igiene, includendo la distribuzione di buoni alimentari alle famiglie più povere, l’offerta di opportunità di lavoro temporaneo e il sostegno alle piccole imprese con formazione, piani aziendali e attrezzature come macchine da cucire.

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