Lo scorso maggio, si è svolta nella città di Giggiga in Etiopia, la diciassettesima edizione del Family Council, momento di incontro per i rappresentanti degli uffici membri di Islamic Relief Worldwide. 

Il Family Council è un importante momento di discussione, confronto sulle opportunità, le sfide e la strategia dell’organizzazione a livello globale. Per l’Italia era presente Alaa Salem, General Manager presso Islamic Relief Italia, e in questo articolo, condivide con noi la sua esperienza e la sua testimonianza durante la visita ai progetti di Islamic Relief in Etiopia. 

Qualche giorno prima i rappresentati dei diversi uffici di Islamic Relief, si sono riuniti per visitare i progetti dell’organizzazione a Somali, regione sud-orientale dell’Etiopia. La regione sta vivendo un importante momento di crescita, grazie alla stabilità e alla pace interna raggiunti nel corso degli ultimi anni. 

Islamic Relief ha attivamente collaborato con l’amministrazione e gli enti locali che operano sul territorio per rafforzare la resilienza delle comunità che vi abitano, in particolare nell’affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.

Dopo una breve visita istituzionale al palazzo presidenziale di Giggiga, ci siamo diretti verso il cuore della città, dove abbiamo conosciuto Fathiye Ahmed, imprenditrice e beneficiaria del progetto di microcredito di Islamic Relief Etiopia.

Fathiye ci ha raccontato come la sua vita e quella del gruppo delle donne di cui fa parte, sia cambiata. Attraverso il progetto di microcredito, un investimento iniziale e ai risparmi dello stesso gruppo, Fathiye ha potuto avviare una piccola attività per vendere prodotti alimentari e articoli casalinghi e provvedere così alla sua famiglia, riuscendo a risparmiare per il suo grande sogno: aprire un supermercato.

Con nove figli a carico, Fathiye ha dimostrato alla sua comunità e al mondo intero che con il volere di Allah swt, il suo futuro dipende dal suo impegno e dalla sua determinazione. 

Islamic Relief fornisce alle comunità che serve le risorse, i mezzi e il sostegno necessari per ricostruire e riprendere in mano la propria vita, ma “devono desideralo loro stessi” come mi ha spiegato Kedir, responsabile dei progetti per Islamic Relief Etiopia, continuando: “è questa la differenza tra chi ce la fa e chi no”.

Il secondo giorno ci ha portati ad un viaggio di almeno due ore su vie sterrate, verso località remote, dove l’acqua è un lusso che pochi possono permettersi. 

Lungo il confine con la Somalia, interi villaggi soffrono a causa della mancanza dell’acqua pulita e le loro comunità sono costrette a percorrere lunghi tratti a piedi, affrontando innumerevoli pericoli per poter accedere all’acqua. 

Islamic Relief sta scavando in profondità in questi villaggi, per poter fornire un accesso sicuro all’acqua pulita – sia per le comunità, che per il bestiame e per l’irrigazione agricola.  

I progetti idrici implementati nella regione hanno due peculiarità importanti: sono alimentati attraverso l’energia solare e coinvolgono le comunità in tutte le fasi del progetto mettendole al centro di quest’ultimo. Il risultato è una comunità vivace, consapevole, con le conoscenze necessarie relative all’impianto idrico, in tutte le sue parti. 

Attorno al progetto ruotano tante attività vitali come: l’allevamento e l’agricoltura, dando vita al versetto del Sacro Corano:

“E traemmo dall’acqua ogni essere vivente”  | Corano 21:30

Nel terzo ed ultimo giorno, abbiamo avuto l’onore e il privilegio di visitare alcune famiglie sostenute attraverso il progetto di adozione a distanza di Islamic Relief, conoscere le loro storie, le loro testimonianze di dolore, ma anche di speranza. 

Ciò che colpisce maggiormente e mi ha ispirato profondamente è l’ambizione dei bambini che abbiamo conosciuto. Hibo, ad esempio, nonostante le risorse limitate alle quali ha accesso, sogna un giorno di poter diventare presidente, mentre aspira ad un futuro da medico.

Ambizioni e sogni che hanno tutto il diritto di coltivare, e che possono realizzare grazie al sostegno dei donatori: persone che permettono alle loro famiglie di vivere con dignità e accedere all’istruzione, ponendo le basi per costruire il futuro luminoso che li attende e che si meritano. 

Grazie al sostegno del donatore che supporta Hibo, sua madre è riuscita a risparmiare e investire nell’acquisto di una casa che presto metterà in affitto, generando così una fonte di reddito stabile. Una volta completato questo progetto, Hibo e la sua famiglia non avranno più bisogno del programma di adozione a distanza: un traguardo significativo, non solo per loro, ma anche per Islamic Relief, che ha avuto l’onore di accompagnarle in questo percorso verso l’autonomia finanziaria.

Questi sono scorci di vita da un Paese come l’Etiopia, troppo spesso dimenticato, dove Islamic Relief continua a perseguire la sua missione più profonda: quella di cessare di esistere. Perché il nostro obiettivo finale è che le persone sostenute raggiungano l’autosufficienza economica, vivano con dignità e sicurezza, e abbiano accesso ai mezzi necessari per soddisfare i propri bisogni essenziali.

Chiedo ad Allah (swt), a nome di Islamic Relief e dei beneficiari, di ricompensare i nostri donatori, e di benedire l’incredibile team di Islamic Relief Etiopia, che, restando al fianco delle comunità che serviamo, continua a raggiungere risultati straordinari. Ameen.

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