Perché questa crisi di siccità è diversa?

La regione orientale del continente africano sta subendo una crisi umanitaria senza precedenti. Quest’anno, per la quarta volta consecutiva, non c’è stata una stagione delle piogge, e si prevede un’ulteriore stagione secca l’anno prossimo.

L’emergenza climatica e le emergenze ad essa correlata – invasione di locuste, conflitti, inflazione – stanno mettendo in ginocchio intere comunità nella regione. 8,4 milioni di persone in Etiopia, Somalia e Kenya stanno sperimentando alti livelli di insicurezza alimentare e più di 7,1 milioni di bambini (fonte: UNICEF) sono gravemente malnutriti. La crisi di siccità sta colpendo anche il bestiame, essenziale per il sostentamento di queste comunità, con più di 7 milioni di animali morti nella regione.

La mancanza di risorse ha costretto più di 1 milione di persone allo sfollamento. In Somalia 805 mila persone hanno dovuto lasciare le proprie case, nell’Etiopia meridionale 286 mila persone si sono spostate in cerca di condizioni di vita migliori, mentre nelle regioni dell’ASAL, in Kenya, i pastori sono costretti a percorrere lunghe distanze per trovare acqua e pascoli per il bestiame, provocando conflitti per accaparrarsi le limitatissime risorse.

I prezzi di cibo e beni primari stanno aumentando in molte aree colpite dalla siccità. Il costo di un pacco alimentare è già aumentato del 66% in Etiopia e del 36% in Somalia, lasciando intere famiglie impossibilitate a procurarsi cibo e materie prime.

In queste condizioni critiche aumentano anche i rischi di violenza di genere, compresa la violenza sessuale e lo sfruttamento sessuale; così come diminuisce drasticamente l’accesso all’istruzione.  In alcune comunità, le famiglie hanno smesso di mandare le ragazze a scuola, dando la priorità ai ragazzi perché non possono permettersi le tasse scolastiche. In Somalia, l’emergenza siccità ha interrotto l’istruzione per 1,4 milioni di bambini, di cui 420.000 è a rischio di abbandono scolastico. In Etiopia, più di 2.000 scuole hanno chiuso, colpendo più di 682.000 studenti.

 

La risposta di Islamic Relief nella regione continua

Nonostante la gravità della situazione, gli attuali appelli per rispondere alla siccità rimangono sottofinanziati dalla comunità internazionale. La risposta di Islamic Relief nella regione continua; da settembre del 2021 sono state raggiunte 167.852 persone. I nostri team sul campo, nei vari paesi colpiti, stanno lavorando a stretto contatto con i cluster umanitari presenti nella regione, per coordinare al meglio la risposta a breve, medio e lungo termine.

Mentre l’obiettivo primario rimane sempre quello di prevenire la perdita di vita umane, prioritizzando le comunità più colpite, Islamic Relief sta agendo attraverso una risposta multisettoriale integrata all’emergenza, che mette al centro le comunità sostenute e fornisce diversi interventi, volti a rispondere ai vari bisogni presenti.

Stiamo realizzando impianti idrici sostenibili, per fornire acqua pulita alle comunità ed al bestiame da allevamento, ma anche per sostenere l’irrigazione dei campi e le attività di sostentamento delle famiglie colpite dalla crisi. Islamic Relief sta anche fornendo pacchi alimentari e supporto finanziario alle famiglie che non hanno una fonte di sostentamento, così come assistenza sanitaria in risposta al crescente numero di casi di malnutrizione acuta e le altre malattie legate all’acqua contaminata.

© Copyrights 2024 Islamic Relief Italy, Inc. Tutti i diritti riservati. 97325770150

DONAZIONE RAPIDA