Il piano di Israele per un controllo militare completo di Gaza è un ulteriore passo verso il genocidio etnico e la fame a Gaza, e il mondo non deve stare a guardare e permettere che accada

L’idea che un assalto che finora ha costretto Gaza alla carestia e ucciso o ferito più di 200.000 persone possa ora essere ulteriormente intensificato è incomprensibile. La Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) ha già riscontrato un caso plausibile di genocidio a Gaza e ha ordinato misure provvisorie che sono state ignorate, eppure, invece di ottemperare a queste disposizioni, vediamo ora piani per una nuova escalation ancora maggiore.

Oggi il governo israeliano ha approvato un piano per prendere il controllo completo di Gaza City, nel nord della Striscia, dove la fame ha già superato i livelli di carestia. La malnutrizione infantile a Gaza City è quasi quadruplicata tra maggio e luglio, mentre Israele ha interrotto la maggior parte delle forniture umanitarie. I lavoratori umanitari di Islamic Relief segnalano bambini che ora sono solo pelle e ossa, che stanno morendo di fame.

Ogni ulteriore escalation inevitabilmente causerà la morte di molte altre persone a causa della fame e della violenza, costringendo migliaia di persone a fuggire dalle loro case e restringendo ulteriormente l’accesso umanitario in un momento in cui gli aiuti devono essere urgentemente aumentati.

Gaza è già sotto occupazione israeliana, ma questo ultimo annuncio rafforzerà ulteriormente tale occupazione. Più di un anno dopo che la ICJ ha stabilito che l’occupazione e l’annessione di Israele sono illegali e devono finire, i governi internazionali non hanno agito, mentre Israele ha ulteriormente consolidato la sua presa sul territorio.

I funzionari israeliani di alto rango hanno ripetutamente affermato l’intenzione di costringere i palestinesi a lasciare Gaza o a confinarsi in aree che, di fatto, sono veri e propri campi di internamento. Inoltre, l’esercito israeliano ha dichiarato che circa l’88% del territorio di Gaza è ora inaccessibile per i palestinesi. I leader mondiali devono difendere il diritto fondamentale dei palestinesi a rimanere nella propria terra, qualsiasi tentativo di espulsione dai territori di Gaza, in tutto o in parte, costituisce un atto di pulizia etnica.

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