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Il terremoto, avvenuto poco prima della mezzanotte del 31 agosto, ha provocato oltre 2.200 vittime e distrutto più di 6.300 abitazioni. Tuttavia, gli aiuti finora arrivati sono insufficienti e la risposta umanitaria è gravemente sottofinanziata.
Wahidullah Ehsas, sopravvissuto al sisma, è ancora costretto a dormire all’aperto nella valle di Dewagal, nella provincia di Kunar. Ha raccontato a Islamic Relief:
“Io e la mia famiglia viviamo in condizioni estremamente difficili. Dopo che la nostra casa è stata danneggiata, ci siamo rifugiati sotto ripari di fortuna, con accesso limitato a cibo, acqua e coperte. Le notti sono fredde, le scosse di assestamento continuano, e i nostri bambini e anziani sono i più colpiti. “Alcune famiglie hanno ricevuto tende d’emergenza, ma molte altre non hanno ancora un riparo adeguato. Temiamo per la nostra sopravvivenza nei mesi invernali: le nostre case non sono più sicure né abitabili. Le temperature stanno già calando e, nei prossimi mesi, il freddo aumenterà ulteriormente, soprattutto in queste zone montuose, rendendo la situazione insostenibile per chi è ancora all’aperto, senza ripari adeguati, coperte o riscaldamento.”
“Io e la mia famiglia viviamo in condizioni estremamente difficili. Dopo che la nostra casa è stata danneggiata, ci siamo rifugiati sotto ripari di fortuna, con accesso limitato a cibo, acqua e coperte. Le notti sono fredde, le scosse di assestamento continuano, e i nostri bambini e anziani sono i più colpiti.
“Alcune famiglie hanno ricevuto tende d’emergenza, ma molte altre non hanno ancora un riparo adeguato. Temiamo per la nostra sopravvivenza nei mesi invernali: le nostre case non sono più sicure né abitabili. Le temperature stanno già calando e, nei prossimi mesi, il freddo aumenterà ulteriormente, soprattutto in queste zone montuose, rendendo la situazione insostenibile per chi è ancora all’aperto, senza ripari adeguati, coperte o riscaldamento.”
Ibrahim Alhomadi, responsabile dei progetti di Islamic Relief Afghanistan, ha dichiarato:
“Con l’arrivo dell’inverno, i sopravvissuti rischiano seriamente ipotermia e malattie se non avranno presto un riparo. Sono sopravvissuti al terremoto, ma ora rischiano di morire a causa del freddo. “È sconvolgente che, a quasi un mese dal sisma, migliaia di persone siano ancora senza un alloggio adeguato, mentre la risposta umanitaria è gravemente sottofinanziata. L’attenzione mediatica internazionale si spegne dopo pochi giorni, ma i bisogni rimangono enormi: queste famiglie hanno perso tutto, casa, familiari, mezzi di sostentamento, e circa il 95% ha perso anche le scorte alimentari. “Molti sopravvissuti vivono ancora in ripari temporanei come tende e teli di plastica, che offrono una protezione minima contro il rigido inverno. Abbiamo distribuito tende d’emergenza ad alcune famiglie, ma non sono una soluzione sostenibile per l’inverno: è urgente garantire loro un alloggio adeguato il prima possibile.”
“Con l’arrivo dell’inverno, i sopravvissuti rischiano seriamente ipotermia e malattie se non avranno presto un riparo. Sono sopravvissuti al terremoto, ma ora rischiano di morire a causa del freddo.
“È sconvolgente che, a quasi un mese dal sisma, migliaia di persone siano ancora senza un alloggio adeguato, mentre la risposta umanitaria è gravemente sottofinanziata. L’attenzione mediatica internazionale si spegne dopo pochi giorni, ma i bisogni rimangono enormi: queste famiglie hanno perso tutto, casa, familiari, mezzi di sostentamento, e circa il 95% ha perso anche le scorte alimentari.
“Molti sopravvissuti vivono ancora in ripari temporanei come tende e teli di plastica, che offrono una protezione minima contro il rigido inverno. Abbiamo distribuito tende d’emergenza ad alcune famiglie, ma non sono una soluzione sostenibile per l’inverno: è urgente garantire loro un alloggio adeguato il prima possibile.”
A oggi, con tre quarti dell’anno già trascorsi, il Piano di Risposta Umanitaria 2025 per l’Afghanistan, coordinato dalle Nazioni Unite, è finanziato per meno del 30%. L’ONU ha lanciato un appello urgente per ulteriori 139 milioni di dollari destinati a sostenere i sopravvissuti al terremoto.
Sin dalle prime ore dopo il sisma, Islamic Relief ha inviato un’équipe medica d’emergenza e un’ambulanza per assistere i feriti. L’organizzazione ha inoltre distribuito oltre 200 tende, 950 kit igienici e installato servizi igienici.
Nota:I dati sono stati raccolti da OCHA nell’ambito di una valutazione inter-agenzia dei bisogni.