Siccità, fame e la grave crisi economica sono tra le sfide che il popolo afghano deve affrontare. 

A un anno da un momento di cambiamento politico nel Paese, Safia Zahed di Islamic Relief condivide con noi, una riflessione sulla quotidianità delle famiglie, comprese quelle che ha incontrato mentre lavorava al progetto di sostegno per gli orfani.

L’Afghanistan ha dovuto affrontare molteplici sfide nell’ultimo anno. La maggior parte delle famiglie ha entrate limitate e non può permettersi cibo a sufficienza. Sebbene gli alimenti siano presenti sul mercato, l’aumento dei prezzi ha reso per molti, inaccessibili anche gli articoli essenziali. Di conseguenza, stiamo assistendo a un forte aumento della fame e della malnutrizione.

Le persone vendono tutti i beni che hanno, comprese le loro case, solo per comprare cibo. La situazione è così disperata che alcuni genitori sono ricorsi alla vendita dei propri figli perché non possono più permettersi di sfamare l’intera famiglia.

L’infanzia di un’intera generazione è a rischio

Sono i bambini ad affrontare il peso maggiore della terribile situazione economica, con un aumento dei matrimoni precoci e forzati, e molti hanno abbandonato la propria istruzione e hanno iniziato a lavorare per aiutare a sostenere le loro famiglie. In questa situazione, i bambini orfani sono ancora più vulnerabili.

Il progetto di sostegno degli orfani di Islamic Relief è un’ancora di salvezza per i bambini orfani, compresi i figli di madri vedove, che ricevono pagamenti in contanti regolari che aiutano i bambini a rimanere a scuola, accedere all’assistenza sanitaria e perseguire i loro interessi.

L’obiettivo del progetto è fornire ai bambini il supporto di cui hanno bisogno per vivere un’infanzia sicura e felice e prepararsi per un futuro luminoso. Un risultato significativo del progetto in Afghanistan è che alcuni degli orfani che si sono diplomati, hanno ora un lavoro stabile.

Sono orgogliosa di dire che ho sostenuto i bambini orfani lavorando al progetto e vorrei ringraziare coloro che donano per rendere possibili questi risultati. Grazie alla loro generosità, decine di migliaia di bambini beneficiano dell’adozione a distanza, tra cui più di 5.000 bambini in Afghanistan.

Trovare lavoro da vedova

Lavorando a stretto contatto con vedove e orfani, vedo le loro sfide in prima persona. Le condizioni di vita delle vedove di cui sosteniamo i figli, vivono in condizioni di povertà e molte donne sono limitate nei tipi di lavoro che possono svolgere. Gli alti livelli di analfabetismo costringono molte donne a lavorare come donne delle pulizie nelle case di altre persone, ricevendo solo una piccola somma di denaro per il loro lavoro che non è sufficiente per coprire le spese domestiche.

Tuttavia, l’attuale situazione economica, non permette più a molte famiglie di assumere qualcuno che svolga i lavori domestici, quindi le possibilità di lavoro per le donne si sono ulteriormente ridotte. Inoltre, lavorare fuori casa può essere pericoloso per le donne a causa di atteggiamenti sociali negativi. Di fronte a questa situazione, molte vedove sono costrette a sposarsi e talvolta i nuovi mariti non provvedono anche ai loro figli. Di conseguenza, bambini di appena 10 anni lavorano in garage, falegnamerie, sartorie o come addetti alle pulizie per aiutare a mantenere la loro famiglia. Oltre a impedire loro di accedere all’istruzione, che potrebbe danneggiare le loro possibilità di un futuro impiego, lavorare in tali luoghi può anche essere pericoloso per i bambini. Di recente ho incontrato un ragazzo che ha perso le dita mentre lavorava come meccanico.

Mentre molti ragazzi possono essere mandati al lavoro, le ragazze orfane più grandi spesso rimangono a casa per aiutare a prendersi cura dei loro fratelli, perdendo l’accesso all’istruzione e non potendo sposarsi. Di recente ho incontrato una donna di 27 anni che ha detto che non poteva sposarsi perché nessuno poteva prendersi cura dei suoi 5 fratelli. Prendersi cura dei suoi fratelli le ha anche impedito di trovare lavoro, quindi poteva avere un reddito solo dal lavare i vestiti delle persone a casa. Il denaro la aiuta a fornire cibo ai suoi fratelli, ma non è sufficiente per coprire le medicine di cui lei stessa necessita per curare il diabete di cui è affetta. 

Una partnership fondamentale con l’ONU

Con l’aggravarsi della crisi economica, anche gli uomini faticano a trovare lavoro. Alcuni sono stati costretti a cercare un impiego all’estero per sopravvivere e le persone istruite stanno lavorando come lavoratori stradali per sbarcare il lunario.

Le difficoltà economiche sono uno dei motivi per cui Islamic Relief Afghanistan ha firmato un nuovo accordo di partnership con il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) nel marzo di quest’anno per creare posti di lavoro e fornire denaro a chi ne ha bisogno.

Il progetto UNDP ABADEI da 22 milioni di dollari fornirà opportunità di lavoro a oltre 158.000 persone qualificate e non qualificate attraverso Cash for Work, pagandole per riabilitare e sviluppare l’irrigazione e l’agricoltura su base comunitaria, migliorando non solo l’occupazione ma anche la sicurezza alimentare.

Il progetto sostiene inoltre 1.200 donne affinché possano intraprendere percorsi imprenditoriali, attraverso la formazione tecnica e gestionale aziendale, nonché aiutandole ad accedere ai mercati e fornendo sovvenzioni per le imprese gestite da donne. Sosterrà inoltre le persone vulnerabili – tra cui vedove, neonati, disabili e anziani – con assistenza in denaro in sei province dell’Afghanistan. Questo progetto è uno dei modi in cui Islamic Relief sta lavorando per sostenere gli afgani attraverso progetti a lungo termine volti a stabilire mezzi di sussistenza sostenibili.

La nostra risposta alimentare di emergenza – che a volte è l’unica fonte alimentare per molte famiglie – continuerà, mentre il nostro lavoro umanitario e di sviluppo in Afghanistan si espande.

Una nuova crisi

A giugno, l’Afghanistan è stato colpito da un’altra crisi quando un terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito il sud-est del paese, colpendo le province di Paktika e Khost. Oltre 1.300 persone hanno perso la vita, secondo le autorità e le ONG. Migliaia di case nelle province colpite sono state completamente distrutte dal terremoto, lasciando i sopravvissuti senza riparo.

Islamic Relief ha inviato una squadra di emergenza per distribuire cibo a più di 900 famiglie e ha continuato a sostenere le persone colpite nei mesi successivi al disastro. Il terremoto ha colpito comunità già colpite dal collasso economico e dalla crisi politica. La loro situazione disperata è diventata ancora più grave ed è improbabile che migliori senza un serio aiuto da parte della comunità internazionale.

Islamic Relief sta intensificando il lavoro in Afghanistan, in risposta alla terribile situazione umanitaria e spero che altre organizzazioni seguano questo esempio. Sono molto orgogliosa di tutto ciò che Islamic Relief ha realizzato in Afghanistan e altrove nell’ultimo anno e spero che possiamo continuare a lavorare per sostenere le persone più vulnerabili.

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