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Dall’ottobre del 2023, almeno 68.342 palestinesi sono stati uccisi e almeno 170.674 risultano feriti.
Da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore, 88 palestinesi sono stati uccisi, 315 feriti e 436 corpi sono stati recuperati dalle macerie.
Pasti caldi a Gaza
Adozione degli orfani a Gaza
Assistenza materna a Gaza
In lutto, esausti e affamati, sono stati devastati da atrocità senza fine e da ciò che le Nazioni Unite hanno definito genocidio. I bambini muoiono di fame ogni giorno in una carestia creata dall’uomo, e case, ospedali, scuole e altri servizi essenziali sono ora ridotti in macerie. Il bisogno più urgente in questo momento è far arrivare aiuti a Gaza.
Islamic Relief è pronta ad aumentare gli aiuti salvavita e a sostenere gli sforzi di ricostruzione non appena saranno rimosse le restrizioni sull’accesso umanitario.
Per 28 anni, Islamic Relief lavora instancabilmente per fornire aiuti d’emergenza, servizi sanitari, istruzione e sviluppo a lungo termine a Gaza.
Il nostro eroico team sul campo a Gaza fornisce servizi vitali e sta esplorando ogni possibilità per procurarsi forniture localmente e continuare le risposte umanitarie urgentemente necessarie.
Nonostante il bisogno sia enorme, lo è altrettanto l’impatto delle vostre donazioni. Ogni contributo aiuta il nostro team a Gaza a raggiungere più persone vulnerabili.
Dopo il 9 ottobre, Israele e Hamas hanno concordato la prima fase di un accordo di cessate il fuoco – un passo significativo ma arrivato con grande ritardo, dopo due anni di atrocità incessanti e ciò che un panel di esperti delle Nazioni Unite ha stabilito essere genocidio contro i palestinesi a Gaza.
Israele ha trasformato Gaza in un inferno sulla terra. Per oltre due anni abbiamo assistito a una morte e distruzione inimmaginabili, che hanno ridotto la Striscia di Gaza in macerie, causando la morte di oltre 65.000 palestinesi e ferendo almeno 119.648, con numeri che si prevede siano molto più alti a causa delle persone ancora disperse.
Il cessate il fuoco da solo non ferma la carestia. Cibo e medicine devono poter entrare a Gaza in quantità sufficienti per porre fine alla sofferenza.
Donne, uomini, bambini e anziani sono stati gravemente privati dei beni essenziali per sopravvivere e vivere con dignità, tra cui cibo, acqua, carburante, riparo e assistenza medica.
Il personale e i partner di Islamic Relief sul campo affermano che la situazione è la peggiore che abbiano mai visto.
È tutto distrutto: ospedali, scuole, strade, fognature. Le case sono ridotte a cumuli di macerie. La vita umana ha perso ogni valore – qui è diventata la cosa che vale meno di tutte.
I nostri team continuano a operare attivamente a Gaza, portando aiuti essenziali a chi ne ha più bisogno. Stiamo offrendo:
Islamic Relief è al fianco del popolo palestinese dal 1997, offrendo un sostegno concreto alle comunità colpite da occupazione, blocchi e conflitti continui. Oggi, di fronte a una nuova ondata di sofferenza a Gaza, rinnoviamo il nostro appello: abbiamo bisogno del tuo aiuto per continuare a salvare vite.
Con il tuo supporto, possiamo continuare a essere un punto di riferimento per migliaia di famiglie palestinesi.
Dona ora per l’Emergenza in Palestina
Il nostro team a Gaza è sul campo e sta attivamente rispondendo all’emergenza ogni giorno, dall’ottobre del 2023, attraverso la distribuzione di aiuti essenziali e salvavita, tra cui:
Assistenza alimentare (Pacchi alimentari, pasti caldi, verdure fresche, alimenti pronti al consumo, voucher alimentari, supplementi nutrizionali)
Assistenza sanitaria (Forniture mediche, controlli prenatali, medicinali e vitamine, parti naturali e cesarei, assistenza di base)
Igiene e servizi nei rifugi (Kit igienici, articoli per l’igiene femminile, pulizia rifugi, servizi igienici, acqua potabile)
Beni essenziali non alimentari (Coperte, materassi, vestiti, kit da cucina)
Supporto psicosociale (Attività per bambini e donne, spazi sicuri, supporto emotivo)
Orfani e infanzia (Adozione a distanza, attività ricreative, distribuzione di giocattoli)
Assistenza economica (Sovvenzioni in denaro multiuso per famiglie vulnerabili)
Al 30/10/2025 i nostri team a Gaza hanno distribuito e/o implementato:
*In media una famiglia è composta da 6 persone
Vi preghiamo di comprendere, che a causa della natura delicata dei nostri sforzi di risposta, acquisire e condividere contenuti mediatici è impegnativo. Continueremo a condividere foto e video non appena saranno disponibili, rispettando la privacy delle persone interessate. La nostra priorità rimane sostenere la comunità locale e rispettare l’elaborazione del loro lutto. Vi ringraziamo per la comprensione e il sostegno.
Con il blocco ancora in vigore, l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza resta fortemente limitato. L’assalto di Israele contro la popolazione palestinese ha trasformato la regione in uno dei luoghi più difficili e pericolosi al mondo in cui portare soccorsi.
Mentre riprendiamo gradualmente la distribuzione di cibo, stiamo ampliando ogni giorno la nostra risposta per raggiungere sempre più persone che non stanno solo soffrendo la fame, ma vengono deliberatamente affamate in mezzo a guerra, blocco, sfollamento e assedio.
Le vostre donazioni sono urgentemente necessarie per permettere a Islamic Relief di offrire servizi salvavita nel corso di questa devastazione.
Il nostro personale a Gaza utilizza le vostre donazioni per procurarsi localmente ingredienti per preparare cibo, prodotti per l’igiene, biancheria da letto e qualsiasi altro articolo essenziale che riusciamo a reperire. Selezionano e stipulano contratti con fornitori e partner locali, che si riforniscono localmente o tramite rotte commerciali private.
Islamic Relief ha facilitato con successo l’ingresso dei camion degli aiuti umanitari a Gaza attraverso diversi valichi di frontiera, tra cui Karem Shalom, contribuendo ad alleviare parte della pressione sul territorio. Abbiamo implementato valutazioni dei rischi approfondite, instaurato una comunicazione con le parti interessate e predisposto piani di emergenza per affrontare tempestivamente situazioni impreviste.
Nonostante le enormi sfide, il nostro team a Gaza e i nostri partner locali forniscono aiuti ogni giorno. Finora abbiamo cucinato oltre 70 milioni di pasti pronti per le famiglie sfollate nei rifugi sovraffollati.
La nostra collaborazione con il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è ancora attiva.
Finora, abbiamo preparato oltre 71,5 milioni di pasti pronti da mangiare dall’inizio dell’escalation, per coloro che sono stati sfollati dalle proprie case, e che vivono ora in rifugi sovraffollati e hanno bisogno di cibo.
Tuttavia, è fondamentale che gli aiuti possano entrare a Gaza, poiché le Nazioni Unite avvertono che la zona rischia di precipitare in una carestia imminente.
I bambini stanno morendo di fame, e la maggior parte delle famiglie ora trascorre intere giornate senza mangiare.
Tuttavia, il blocco imposto da Israele e i continui bombardamenti stanno paralizzando la risposta umanitaria, trasformando Gaza nel luogo più pericoloso e difficile al mondo per la consegna degli aiuti: molte forniture salvavita vengono bloccate all’ingresso e centinaia di operatori umanitari sono stati uccisi.
Israele ha spinto Gaza verso una carestia provocata dall’uomo, costringendo molte organizzazioni umanitarie a ridurre o sospendere operazioni vitali. Molti operatori sul campo stanno lottando perfino per nutrire sé stessi.
Nonostante le enormi difficoltà, il team di Islamic Relief a Gaza e i nostri partner locali continuano a trovare modi per fornire aiuti salvavita. Le vostre donazioni stanno ancora salvando vite. Attualmente, la nostra risposta include:
Altre attività dipendono dalla situazione di sicurezza e dalla disponibilità di forniture.
Gli aiuti continuano a salvare vite, ma ciò che riesce a raggiungere la popolazione è una goccia nel mare rispetto a ciò che sarebbe necessario.
Stiamo lavorando con agenzie delle Nazioni Unite come il Programma Alimentare Mondiale, che attraverso il valico di Kerem Shalom portano cibo che poi distribuiamo. Siamo anche riusciti a portare alcune coperte e kit igienici attraverso il valico di Rafah, e cerchiamo costantemente di farne arrivare altri.
Nonostante le enormi sfide, il nostro team a Gaza e i nostri partner locali forniscono aiuti ogni giorno. Ma non è abbastanza e abbiamo un disperato bisogno dell’accesso di maggiori aiuti a Gaza.
Islamic Relief, in collaborazione con due organizzazioni partner locali, sta distribuendo le forniture disponibili a Gaza, provenienti dalle scorte limitate ancora disponibili sui mercati.
Tuttavia, a maggio siamo stati costretti a sospendere queste distribuzioni a causa della mancanza di forniture dovuta al blocco imposto da Israele. Abbiamo in programma di riprendere le distribuzioni alimentari su larga scala non appena le forniture torneranno a essere regolari.
Nel frattempo, siamo riusciti a effettuare alcune distribuzioni su scala ridotta: ad agosto abbiamo fornito pasti caldi a base di lenticchie e maftoul (cous cous palestinese) a oltre 1.300 famiglie del nostro programma di assistenza materna, e distribuito zuppe di lenticchie a oltre 450 persone in un rifugio per malati oncologici a Gaza City.
I tutori o familiari che si prendono cura di loro ricevono un contributo mensile in denaro, che possono utilizzare per soddisfare i bisogni principali dei bambini. Inoltre, forniamo supporti aggiuntivi durante l’anno, come regali per l’Eid, kit invernali per affrontare il freddo e pacchi alimentari.
Inoltre, organizziamo sessioni di consulenza familiare per supportare gli adulti colpiti da lutti e stress.
Attualmente, stiamo lavorando con il WFP per realizzare sessioni di sensibilizzazione comunitaria mirate a migliorare la sicurezza dei civili, informando sull’importanza di restare lontani dalle zone cuscinetto e ridurre i saccheggi ai camion umanitari. Queste sessioni sono tuttora in corso. (In totale abbiamo distribuito oltre 71,5 milioni di pasti caldi, ma questa cifra include tutti i progetti, non solo quelli in collaborazione con il WFP.)
Israele ha vietato completamente l’ingresso di forniture commerciali per diversi mesi, ma a metà agosto ha consentito l’ingresso di alcune merci. Insieme a un piccolo incremento degli aiuti umanitari, questo ha permesso una leggera disponibilità di beni nei mercati locali e una lieve riduzione dell’inflazione.
Tuttavia, Israele ha nuovamente chiuso il principale punto d’ingresso per cibo e carburante, e l’ONU avverte che le scorte critiche finiranno presto. La quantità di aiuti che entra non è minimamente sufficiente a soddisfare i bisogni enormi della popolazione, a fermare la diffusione della carestia o a permettere la ripresa delle operazioni umanitarie su scala adeguata.
Nel contesto attuale quasi tutti i civili a Gaza sono vulnerabili a causa della mancanza di cibo, acqua e assistenza medica. Circa 1.4 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie case e necessitano di sostegno.
Islamic Relief sta aiutando quante più persone possibile e la nostra risposta si rivolge il più possibile ai più vulnerabili, come gli sfollati, i bambini, gli anziani, le persone con disabilità e le vittime civili.
Esaminiamo attentamente tutte le organizzazioni partner prima di collaborare con loro, per assicurarci che siano rispettabili, affidabili e condividano il nostro impegno verso i principi umanitari di imparzialità, neutralità e indipendenza.
Effettuiamo inoltre controlli approfonditi per garantire la qualità del loro lavoro, comprese le politiche e i processi che hanno in atto per gestire i fondi in modo appropriato e salvaguardare le persone nelle comunità che serviamo.
Finora, nessun membro del personale di Islamic Relief è stato ferito o ucciso, anche se almeno due hanno perso familiari nei bombardamenti. Stiamo facendo tutto il possibile per sostenerli in questo momento. Il nostro ufficio principale a Gaza City è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti, ma fortunatamente non c’era personale in quel momento e nessuno è rimasto ferito.
Tuttavia, nell’attuale situazione di bombardamenti pesanti e indiscriminati sui quartieri popolati, è impossibile garantire la sicurezza di nessuno. Come molte persone a Gaza, la maggior parte del nostro personale è stato costretto a fuggire dalle proprie case e sta cercando di proteggere se stesso e le proprie famiglie, fornendo allo stesso tempo aiuti salvavita.
È necessario ed è urgente un cessate il fuoco duraturo. Far morire di fame i civili e negare loro gli aiuti è una violazione chiara del diritto internazionale, ma il mondo continua a ignorare la situazione. La mancanza di azione da parte della comunità internazionale rende chiunque complice nell’uso della fame come arma di guerra da parte di Israele.
Le dichiarazioni sono inutili senza azioni concrete, come la fine delle vendite di armi. I governi devono esercitare una reale pressione politica ed economica su Israele, affinché rispetti il diritto internazionale, riapra i varchi e consenta l’ingresso degli aiuti e delle forniture commerciali senza ulteriori ritardi.