Il cibo sta ormai finendo a Gaza mentre Israele intensifica la sua politica di far morire di fame i civili durante il mese sacro del Ramadan
Negli ultimi 10 giorni, Israele ha bloccato l’ingresso di cibo, carburante, medicine e altre forniture vitali per i civili, e ora sta interrompendo l’elettricità – un altro atto crudele di punizione collettiva e una flagrante violazione del diritto internazionale.
Questo impedirà alle persone di avere accesso all’acqua potabile, costringerà gli ospedali a chiudere e porterà a focolai di malattie. Molti panifici e cucine comunitarie sono già stati costretti a chiudere poiché sono rimasti senza carburante e forniture.
Far morire di fame i civili privandoli deliberatamente di cibo, acqua e cure mediche non può mai essere giustificato moralmente o legalmente, afferma Islamic Relief.
È inevitabile che bambini e alcune delle persone più vulnerabili a Gaza moriranno, a meno che i governi internazionali non facciano pressioni serie su Israele per permettere l’ingresso delle forniture. Le parole di preoccupazione non sono sufficienti; è necessaria un’azione immediata per impedire che le persone muoiano di fame.
Un operatore umanitario di Islamic Relief a Gaza, il cui nome è omesso per questioni di sicurezza a causa degli attacchi ai lavoratori umanitari, afferma:
“I bambini moriranno di fame se questo assedio totale continua. Non è permesso a nulla di entrare e ogni giorno c’è sempre meno cibo disponibile nei mercati. La carne è quasi inesistente e ora molte verdure stanno finendo. Molti panifici hanno chiuso negli ultimi giorni perché non hanno carburante né farina, quindi è quasi impossibile ottenere il pane.
“È Ramadan, ma non lo sembra. Normalmente è un periodo di celebrazione e spiritualità, ma tutti stanno piangendo i loro cari e sono sono terrorizzati da ciò che accadrà nei prossimi giorni. Temiamo che presto ci sarà un ritorno alle condizioni di carestia e alla fame che abbiamo visto prima della tregua.”
Islamic Relief e i partner locali stanno continuando a fornire distribuzioni quotidiane di pasti caldi, acqua e articoli igienici per le famiglie sfollate – utilizzando qualsiasi fornitura possibile nei mercati locali – ma ogni giorno è sempre più difficile reperire forniture e le scorte si stanno esaurendo rapidamente.
I camion di aiuti carichi di cibo e altri aiuti essenziali sono pronti e in attesa di entrare a Gaza, ma sono bloccati a pochi chilometri dai civili disperati.
L’intera infrastruttura di Gaza è stata distrutta sistematicamente dagli attacchi israeliani, compresa la sua capacità di auto-sostenersi. Più dell’80% delle terre agricole di Gaza e oltre due terzi dei suoi pozzi agricoli sono stati danneggiati o distrutti, e la maggior parte del bestiame è stata ucciso, lasciando le famiglie di Gaza ormai quasi completamente dipendenti dalle forniture importate.
La scarsità ha causato un’impennata dei prezzi nei mercati locali, rendendo anche i beni di prima necessità troppo costosi per i più poveri e vulnerabili.