Altopiani, pianure, altopiani e la costa più lunga dell’Africa hanno fatto da sfondo a una guerra civile che è continuata per più di 15 anni. Le conseguenze del conflitto hanno provocato grande instabilità, sfollamenti e povertà diffusa.

Con uno sconcertante 73% della popolazione che attualmente vive con meno di 2 euro al giorno, i nostri progetti mirano a fornire aiuti di emergenza e sviluppo sostenibile

Anni di conflitto e instabilità significano che milioni di persone in tutta la Somalia si trovano ad affrontare un futuro incerto. Su una popolazione di oltre 14 milioni, circa 6.2 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria.

Le persone e le comunità in tutta la Somalia condividono le nostre stesse speranze e sogni, ma molti si trovano ad affrontare sfide che mettono a rischio la vita: scarso accesso all’acqua potabile, all’istruzione e ai servizi igienico-sanitari.

I mezzi di sussistenza delle comunità dipendono dall’agricoltura, ma il cambiamento climatico ha comportato precipitazioni inaffidabili e la conseguente siccità. A causa della mancanza di acqua per gli animali, molte famiglie perdono i loro mezzi di sussistenza e si ritrovano sempre più nell’insicurezza alimentare a causa della morte del bestiame. Le famiglie non hanno altra scelta se non quella di consumare acqua non sicura e insalubre, il che porta alla diffusione di malattie trasmesse dall’acqua come il colera e la dissenteria.

La situazione in Somalia

Anni di conflitti, instabilità e gli effetti del cambiamento climatico hanno reso la vita quotidiana estremamente difficile per gran parte della popolazione somala.

  • 1 bambino su 10 muore prima di compiere 5 anni (World Bank, 2016)
  • 56 anni è l’aspettativa di vita media (World Bank, 2015)
  • 2 milioni di persone non hanno accesso regolare al cibo (UN World Food Programme, 2017)
  • 388.000 bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione acuta (UN World Food Programme, 2017)

Islamic Relief in Somalia

Dopo 25 anni di conflitti, siccità persistente e anni di piogge fallite, la Somalia ha alcuni dei peggiori indicatori di sviluppo al mondo.

  • 6 milioni di persone (metà della popolazione) necessitano di assistenza umanitaria, inclusi quasi 3 milioni a rischio carestia.
  • Negli ultimi 2 anni, il 75% del bestiame del paese è stato perso.
  • Più di 1 milione di persone hanno lasciato il paese e 1,5 milioni sono fuggiti dalle proprie case – solo a Mogadiscio ci sono 400.000 sfollati.

Islamic Relief è intervenuta in Somalia nel 2006, iniziando con la distribuzione di pacchi alimentari durante il Ramadan e carne di qurbani per le famiglie povere nella regione del Puntland.

Nel tempo, abbiamo ampliato i nostri programmi per includere istruzione, salute, acqua e igiene, mezzi di sussistenza e welfare infantile, con particolare attenzione agli orfani.

Attualmente stiamo portando avanti progetti di emergenza e sviluppo nelle regioni del sud e centro, sede di numerosi sfollati, e nelle regioni di Somaliland e Puntland, colpite dalla siccità. Abbiamo un ufficio principale a Mogadiscio e uffici sul campo a Garowe e Hargeisa.

Uno dei nostri progetti principali degli ultimi anni è stato un intervento da 5 milioni di euro per trivellare 36 pozzi artesiani (18 in Puntland e 18 in Somaliland), alcuni dei quali fino a 400 metri di profondità. Questi pozzi, già operativi, stanno salvando vite umane e bestiame nelle aree dove la scarsità d’acqua è critica e la pioggia insufficiente.

Islamic Relief in Azione in Somalia

In Somalia, molte comunità stanno affrontando enormi difficoltà a causa della siccità in corso, che ha colpito oltre 2,6 milioni di persone in 66 dei 74 distretti del paese. Le comunità di Baidoa e Dinsoor, in particolare, stanno vivendo gravi carenze di cibo e acqua a causa della crisi climatica.

Islamic Relief Somalia ha trivellato un pozzo e costruito sistemi di approvvigionamento idrico per aiutare le comunità sfollate a Baidoa, dove ottenere acqua significava affrontare lunghi e faticosi viaggi fino al punto di approvvigionamento più vicino, un compito che ricadeva principalmente su donne e bambini. Abbiamo anche costruito una mangiatoia per il bestiame e formato i membri della comunità per costituire un comitato di gestione delle acque, con il compito di prendersi cura della struttura idrica nel futuro. Le case più vicine al pozzo sono state collegate direttamente alla rete idrica, mentre le altre famiglie potevano prelevare acqua da numerosi chioschi distribuiti sul territorio.

Ad agosto 2023, Islamic Relief e il Ministero delle Acque del governo somalo hanno consegnato ufficialmente la struttura idrica alla comunità. Fino ad oggi, la comunità sta gestendo e mantenendo con successo la struttura idrica. Inoltre, il tempo necessario per raccogliere l’acqua è diminuito drasticamente, passando da diverse ore a soli 5-30 minuti, dando così a donne e bambini più tempo per concentrarsi su attività produttive o formative.

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